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venerdì 8 luglio 2016

Home is where your heart is.

"Un abbraccio. Un sorriso.  Fiumi di parole da pronunciare ma solo silenzi da ascoltare."320 giorni fa circa, in viaggio tra Pisa e Roma,scrivevo queste parole prima di partire per la mia grande avventura. Quasi un anno dopo,mi ritrovo a mille km da casa, provando le stesse sensazioni. Solo che ora so cosa mi aspetta, so di tornare alla mia vecchia vita italiana. Purtroppo sono a conoscenza anche del fatto che dovrò lasciare questa vita costruita con fatica e dedizione, tra paura e coraggio. Mi pare tutto strano. Ultimo viaggio in bicicletta tra Olanda e Belgio. Ultimo giorno, ultima cena in famiglia. 
Le lacrime che mi rigano il viso nonostante mi fossi riproposta di non piangere quando mia mamma mi dice: "Gennaio sembra lontano, ma il tempo che hai passato qua è volato. Sei diventa una figlia, una sorella, sei parte di noi. E purtroppo è tempo di salutarci ma non ti dimenticheremo mai." 
Ultimo hutspot mangiato, e si, se ve lo state chiedendo, l'ingrediente base sono patate. 
Ma quanto è strano? Tra 11 ore parto per Roma. A quest'ora,domani,sarò con la mia famiglia. 
Ma perché ora con chi sono? Non sono già a casa? 
Oggi, sul pedalò, vicino al fiume Maas, non ero con mia mamma e le mie sorelline? 
Raro, credo sia la giusta parola. Un po' nell'accezione italiana, nel senso che ho avuto una possibilità unica. Un po' in collegamento alla parola olandese "raar", perché non può che essere strano dover lasciare una casa e una famiglia, un posto che mi ha insegnato veramente tanto, su me stessa, sugli altri, su cosa conta nella vita e su come voglio essere, per tornare in un'altra casa, dalla mia famiglia, nella mia Italia, che mi ha visto nascere, crescere, ottenere soddisfazioni, tra cui questa, per la quale sarò sempre grata.



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