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sabato 26 dicembre 2015

Cara me del futuro...

Cara Federica del futuro ti scrivo perché quando tutto questo sarà finito dovrai ricordarti cosa avresti voluto avere in questo Natale, così che tu possa capire che occorre godersi le cose che si hanno, giorno per giorno e che devi smetterla di pensare sempre a ciò che verrà o a ciò che non hai. Perché altrimenti ti perderai tutte le cose belle della vita.
Spero veramente che tu, come proposito dell'anno nuovo decida di iniziare a goderti la vita, per quella che è.
Sappi che quest'anno è stato un Natale un po' alternativo, niente regali sotto l'albero, a fatica un "Buon Natale" ti è stato augurato dalle persone con cui stai condividendo la tua esperienza. Ma al tempo stesso spero che ti ricorderai di quanto ti è mancata la tua famiglia che però ti è stata vicina e sarà per sempre lì per te.
Spero saprai ricordare quanto sono stati duri e tristi questi giorni, così tanto che in questo momento che ti scrivo vorrei lasciare andare tutto e tornarmene a casa. 
Però poi so che mi sentirei delusa da me stessa e quindi stringo i denti e tiro avanti, sebbene mi tornino in mente le parole che mamma mi ripeteva sempre prima che partissi: "qualunque cosa dimmelo, prendo un aereo e vengo da te." E io che le rispondevo di stare tranquilla e mostrandomi sicura di me le dicevo pure che forse era meglio rispettare le regole e non vederci per un anno intero.
Ora quella frase mi rimbomba nella testa, vorrei tanto che prendesse quell'aereo insieme a mio babbo per venire qua da me. Ma so che non sarebbe giusto e allora chiudo gli occhi, ricaccio indietro le lacrime e provo a distrarmi con qualunque cosa che possa farmi tornare il sorriso.
Perché, cara me del futuro è così che avresti dovuto, devi e dovresti goderti la vita: sempre con il sorriso sulle labbra.

giovedì 17 dicembre 2015

La tua canzone - post del 29 Novembre non inviato

Sono già 100. Cento giorni passati qua nel paese della pioggia e del vento. Sono stati giorni di scoperta, della cultura, di me stessa, degli altri, su chi posso contare e chi no. 
Sono appena tornata dal campo di Afs, in cui abbiamo discusso le nostre esperienze, dei nostri problemi e le nostre avventure. Il tema, per il periodo dell'anno in cui siamo non poteva che essere Sinterklaas! 
Ieri sera è arrivato con il suo bastone ricurvo dorato, accompagnato dagli Zwarte Pieten nella nostra casa-campo.
E dopo aver preso in braccio me e la mia compa' di avventure (con il quale guarda caso condivido pure il nome) e averci fatto cantare "cucù Aprile non c'è più" (non chiedetemi perché) ci ha regalato una lettera di cioccolato e un cadeautje. 
Sono nei momenti come quelli, condivisi con altri dieci studenti che capisci di far parte di un'unica grande famiglia. 
E sebbene oggi abbia dovuto salutare due dei miei amici exchange, perché erano in Olanda solo per un Trimestrale e tutto ciò mi abbia reso un po' triste, allo stesso tempo mi sono resa conto di quanto le piccole e grandi tempeste che ci sono state mi abbiano scossa e cambiata! 

Il weekend è passato tra giochi tipici olandesi, test di lingua, e attività al dir poco pazze (ho dovuto girare su me stessa 88 volte) mi sono divertita! 
Het was heel leuk🎉
Vi lascio con una citazione del Liga: "Son stati giorni di tempesta e vento ed era pronto solo chi era pronto ma adesso sai a cosa vai incontro... E quando canterai la tua canzone da quel momento in poi non puoi tornare, da quel momento in poi dovrai andare con le tue parole."

P.s: a Middelburg non poteva andare meglio! 




Kerstvakantie: vacanze di Natale

Vi aggiorno un po' su quello che sta succedendo in questi giorni, in cui si respira aria di Natale.
Sono in vacanza da Lunedì, dopo una stressante test-week. 
La sera, dopo aver insegnato un'oretta italiano a una signora olandese sono tornata a casa, naturalmente in bici e ho preparato la cena: paccheri al tonno e pomodoro e mousse di cioccolato come dolce.
A cena sono ufficialmente iniziate le mie vacanze. 
Martedì sono andata a vedere la diga costruita dai castori, mentre mercoledì mi sono un po' rilassata. 
Oggi sono andata a Valkenburg, al mercatino di Natale. Era dentro una grotta, che rendeva il tutto ancora più magico.
In un'altra grotta in città c'era tutta la storia de "Il canto di Natale" di Dickens con i personaggi di sabbia. E il presepe  fatto anche quello di sabbia. 
Inoltre siamo potuti salire sul monte con una seggiovia per vedere la cittadina dall'alto. Piccola ma molto caratteristica.
Stasera poi ho cenato italiano dalla mia amica italo-olandese con in sottofondo l'Eredità e la pubblicità della Bauli. Mi sono quasi commossa. 
Mi aspettano giorni molto intensi e spero altrettanto belli.
Domani farò un High Tea con la mia amica thailandese.
Questo weekend faremo il Gourmet, una specie di barbecue in cui però cuoci la carne, il pesce, le uova e quello che vuoi su una piastra posta sopra il tavolo.
Il lunedì vado ad Utrecht per fare un vero e proprio pranzo natalizio con i miei italiani preferiti: gli altri exchange student.
In teoria andiamo pure a pattinare, poi la mattina dopo torno a Weert per preparare la valigia perché Mercoledì parto per la Svizzera!
Torno il 31, giusto in tempo per passare il Capodanno con le mie amiche olandesi. 
E il primo Gennaio, se tutto va come deve andare, mi si prospetta un evento altrettanto "avventuroso". Ma di questo ne parliamo un'altra volta!
Ora vi voglio dire che ancora non riesco a credere siano già passati quasi quattro mesi. Passerò un Natale completamente diverso, in Svizzera, con una famiglia olandese.
Però non potrei essere più felice e grata. Nonostante sia lontana dalla mia famiglia italiana sono contenta di avere questa opportunità. Ed essere qua mi sta facendo capire soprattutto chi realmente tiene a me. 
Sarà un inizio dell'anno completamente diverso da quello che ho sempre avuto e non vedo l'ora di scoprire a cosa andrò in contro.
Ora vi lascio con qualche foto, devo andare a vedere la finale di Expeditie Robinson.

Kerstmarkt




Vicino alla diga dei Castori 

mercoledì 2 dicembre 2015

Oggi, adesso, sono felice. Ho avuto una giornata molto lunga a scuola, ma mentre scendevo le scale mi sono ritrovata ad osservare una scena fantastica: tanti bambini che correvano per la palestra con in mano regali e pepernoten. Già, perché qua il Natale non si festeggia molto, ma il 5 Dicembre arriva Sinterklaas, direttamente dalla Spagna. E in quel momento mi sono ritrovata a pensare che domani sarò uno Zwarte Piet, un aiutante di Sinterklaas nella casa allestita appositamente per questo periodo in centro. Poi quando sono uscita, ad accogliermi al parcheggio delle bici non c'era la solita pioggerella noiosa ma un bellissimo tramonto dal colore arancione, colore per di più di questo Paese. "Biciclettando" verso casa mi sono guardata intorno. Ho visto un ragazzo a cavallo e un altro su un quod. Ho passato i campi di grano e patate, ridotti ormai a semplice terra e delle fattorie. E per un attimo mi sono preoccupata di quanto il tempo stia passando velocemente. Di quanto ormai questa vita mi appartenga e che mi sembra impossibile averne una parallela in Italia. Poi però ho deciso di non fare come al solito. Ho pensato fosse meglio pensare a qualcos'altro. Allora ho girato con la mia bici arancione su Dijkerstraat e sono arrivata a casa.

martedì 24 novembre 2015

3 maanden

Goedemorgen allemaal,
sono sul treno per Middelburg, il quarto della mattinata. Ebbene si, stamani mi sono svegliata alle 7 e dopo essermi preparata mi sono diretta in stazione. Naturalmente in bicicletta! Ho preso il treno delle 7:43 direzione Roosvelt University College!
Sto andando a vedere l'università, che si trova in Zelanda. Sebbene ieri fossi un po' preoccupata all'idea di fare il viaggio da sola ora sono contenta di averlo fatto. Perché chi l'avrebbe mai detto fino a 5 mesi fa che sarei andata da sola dall'altra parte dell'Olanda?
Adesso che mi trovo sull'ultimo treno che mi porterà a destinazione vi posso raccontare quello che mi è successo: prima di salire ho chiesto al controllore se il binario in cui eravamo fosse il 4b. Lui allora molto gentilmente mi chiede: waar ga jij naartoe? Ovvero: dove devi andare? 
E io molto tranquillamente, capendo all'istante cosa mi stesse chiedendo gli dico la mia destinazione. 
È stata una semplice cosa che però mi ha reso felicissima!
Sono quasi arrivata nella "terra di mare" dove mi aspetta una giornata diversa dal solito e spero piacevole! 
Per quanto riguarda il resto ho avuto un weekend molto busy:
Sabato mattina centro per fare un po' di spese. Al pomeriggio abbiamo mangiato una Speculaas Tarte da me comprata per festeggiare il mio terzo mese in Olanda. La sera, invece, sono andata al cinema a vedere Hunger Games con la mia amica Viev.
La domenica poi con la famiglia siamo andati al Rai di Amsterdam dove si è tenuta una fiera su cibo e vino italiano! E la sera, sebbene fossi arrivata stanca e con l'idea di fare un po' di lezione sono stata invitata all'ultimo momento dalla mia amica Inge, dove sono stata dalle 18 alle 22 passando una piacevolissima serata.
Non ci poteva essere weekend migliore! 
Ora è giunta la mia fermata, un saluto da sotto il livello del mare.



sabato 7 novembre 2015

Riflessioni

Mi mancano le cose improvvise,
Come le risate con le mie amiche, gli abbracci, quelli veri con i miei e con le persone a cui voglio bene.L'affetto, quello sincero, caloroso, non freddo e premeditato. Mi manca uscire da scuola e vedere da lontano la mia mamma, in macchina ad aspettarmi e pronta a sopportare tutte le mie ansie scolastiche. Mi manca uscire di casa la mattina, montare sulla macchina di babbo e stare ad ascoltare le ultime notizie su Radio 24 con Cruciani che non la smette di parlare. Mi manca avere le mie abitudini, cenare alle 9 o anche più tardi e poi mettermi sul divano con entrambi i miei genitori e i miei cani a vedere un film o sola sotto la coperta con mia mamma a vedere una delle nostre tante  serie TV preferite con le fiamme che sfavillano nella stufa.
Mi manca uscire il sabato pomeriggio sul corso, solo per fare una girata e prendermi un gelato in Via Gotti o un caffè alla Bottega del Caffè, prendere poi una ripiena da Aurilio, la navetta e raggiungere il Cineplex per andare a vedere un film, che sia una commedia, un film d'azione o  di fantascienza.
Sono cose che non ho mai dato per scontato, le ho sempre apprezzate e sapevo che mi sarebbero mancate. 
Apprezzo ciò che ho e sono felice e so per certo che tutte queste cose sono là ad aspettarmi e questo mi fa sorridere.

70 dagen

Sono sul treno. Ancora. Ormai è diventato il mio luogo preferito per scrivere. Sarà perché è in continuo viaggio, sarà perché raccoglie persone da ogni parte del mondo o perché è diventato uno dei miei mezzi di trasporto principali, ma oramai è il mio rifugio. Mi sento a casa su un treno, in viaggio per un qualsiasi posto con il finestrino affacciato sulla campagna olandese. 
In questi 70 giorni ho visto un sacco di nuove cose, da Amsterdam a Den Haag, dalla spiaggia alla foresta, dal villaggetto caratteristico per le sue case tutte bianche ai palazzi moderni di Eindhoven, o a quelli più o meno antichi della capitale,affacciati sui canali. 
Ma più di tutto ho conosciuto persone diverse, l'une dalle altre, che mi hanno permesso in qualche modo di viaggiare anche all'interno dei loro paesi d'origine. Exchange da tutte le parti del mondo, o emigrati ormai olandesi da qualche generazione.
Si inizia finalmente a delineare il tipo di persona, non che voglia essere, per quello occorre più tempo, ma quello che mai vorrò diventare.
E mentre guardo fuori, vedendo i mille colori dell'autunno, colori cangianti che variano dal rosso al marrone, dal giallo al verde, non posso che sorridere ed essere felice per tutta la bellezza che mi circonda. 
Imparare ad apprezzarsi e rimanere tranquilli davanti a ogni cosa, affrontando passo dopo passo i problemi che mi si stanno proponendo.
Adesso è arrivata la mia fermata, il Philip Museum mi aspetta.
Alla prossima! 




mercoledì 21 ottobre 2015

Twee maanden

"Ma adesso che ho capito che cosa c'é di sbagliato in me dovrei correggermi o posso continuare cosí, sbagliando, ma sbagliando consapevolmente?"
La persona che ha scritto questa frase adesso si trova a migliaia di chilometri da dove sono io, ma sta vivendo la stessa mia esperienza. Le nostre strade si sono incrociate un giorno, qualche mese fa, alla premiazione della borsa di studio, che entrambi abbiamo vinto per poter vivere il nostro sogno. 
Se ora ripenso a quel momento, mi pare così lontano nel tempo che a fatica lo ricordo. Sono cambiate un sacco di cose nella mia vita quotidiana: altra città, altra famiglia,altri amici, ma soprattutto altro Paese e altra cultura. Allo stesso tempo sono cambiata io ma in qualche modo sono sempre la stessa. Sono sempre la Federica che si emoziona davanti ai ricordi, sono la Federica che per quanto si sforzi a volte non riesce proprio a credere che riuscirà in questa cosa. Sono la Federica che sente la mancanza di un posto da cui invece ha sempre voluto andarsene. Sono la stessa Federica che non sa ciò che vuole anche se pensa di saperlo. 
Divisa come al solito tra due emozioni, che deve rendersi conto che la vita va avanti e che il tempo non si può fermare. Sono due mesi che sono qua e ho passato un sacco di bei momenti, ma al tempo stesso ho avuto i miei momenti no, perché l'esperienza consiste anche in questo. 
L'unica certezza è che non voglio rinunciare, voglio godermi l'opportunità che mi è stata offerta, sebbene a volte sia sopraffatta talmente tanto da ciò che mi circonda che penso che essere a casa sarebbe più semplice. 
Ma chi mi conosce sa che non ho mai amato le cose facili, perché non c'è gusto nella vita se non ti guadagni ciò che vuoi realmente.
E sono qui per questo, no? Per cambiare ciò che non va bene, o sebbene in modo sbagliato, agire essendo finalmente consapevole di ciò che sto sbagliando. 
E per quanto a volte mi chieda: ne vale davvero la pena? So che la risposta è si. Sì perché tutto questo mettermi in gioco, essere felice e triste un momento dopo mi porterà a trovare me stessa, che è il mio più grande obiettivo.




                        Nijntje❤️
Free hugs🙆🏽

domenica 11 ottobre 2015

Amsterdam: riflessioni

Ore 20:51.
Fermata di 's Hertogenbosch.
Sono sulla via del ritorno da Amsterdam.
È stata una bella giornata, sia per il tempo, per la città che non smette mai di emozionarmi e per le persone con cui l'ho visitata: altri 50 exchange students da tutto il mondo. 
La parte più difficile è, come sempre, separarsi. Perché loro sono gli unici in grado di capirti veramente. Loro riescono a comprendere perfettamente ogni tua emozione, ogni tuo problema. Sono le persone che più possono sostenerti in questa esperienza perché stanno vivendo la tua stessa vita. Magari al Nord o a Ovest rispetto a dove vivi tu, ma comunque sai di poter contare su di loro. 
Ed è in questi momenti che ti rendi conto di cosa significa essere uno exchange student:fare parte di una grande famiglia, pronta a condividere idee, emozioni e problematiche
È stata proprio una bella avventura, ma purtroppo deve volgere al termine. 
Si torna alla realtà. Si torna a Weert. 
Dove ancora devo adattarmi, imparare a bastarmi
Devo ancora capire cosa voglio, da me, da questo anno e da cosa mi circonda. Ho molti dubbi, però grazie a giornate come queste, capisco quanto questa esperienza mi aiuterà nella mia crescita personale. E sebbene talvolta ci siano problemi, ci sia la tristezza, ci sia la mancanza di casa, perché qua a volte non riesco a sentirmi veramente me stessa e serena, mi rendo anche conto che non sono sola in questa esperienza.


Ma quanto è bella?! 

martedì 6 ottobre 2015

45 giorni di emozioni

Questa volta ho deciso di scrivere  perché avevo bisogno di mettere nero su bianco alcune emozioni. Quelle tristi, malinconiche. Quelle che dopo una giornata tranquilla, un po' stressante ma piacevole non ti saresti mai aspettata. 
A chi sa che hai avuto alcuni momenti di alti e bassi e ti ha chiesto "adesso come stai?" hai risposto "in questo momento sto benissimo". Perché fino a un'ora fa non potevi immaginare che adesso ti saresti trovata così, nel tuo letto, triste, senza un motivo specifico.
Dicono e ci credo, e voglio fidarmi,che sia normale. Devi passare attraverso questi momenti per capire cosa stai veramente affrontando. Per goderti i momenti belli. Per vivere a pieno l'esperienza d'Intercultura. 
E magari lo sapevo che sarebbe stata dura, che non poteva essere tutto rose e fiori, anche perché altrimenti non sarebbe stato affatto divertente. Ma forse non mi ero mai resa conto che a volte sarebbe potuto essere così difficile. 
Ma la difficoltà non sta nell'essere distante da chi ti conosce da sempre, non più. A questo mi sto pian piano abituando. La difficoltà adesso sta nel farsi accettare per quello che si è da persone che non ti conoscono e che per quanto si sforzino non hanno ancora imparato a farlo.
La difficoltà sta nel trovarsi bene dove si è, ma essere assaliti dalla malinconia un minuto più tardi.
E sono difficoltà che sono felice di affrontare, non fraintendetemi. Però bisogna ammettere che è dura non poter sentirsi completamente a casa, specialmente quando ormai sei lontana dalla tua vera casetta da 45 giorni. 
E sceglierei sempre, ancora, di affrontare queste difficoltà. Perché sono quelle che renderanno il mio anno ancora più bello. Ne sono sicura. Perché dopo un mese e mezzo che sono qui posso dire che ne vale la pena: di essere sopraffatti dalle emozioni,di essere colti dalla tristezza e dalla felicità, dalla malinconia e dalla gioia più sincera più volte nell'arco della stessa giornata. Mi sento già diversa da quando sono partita. E sono convinta che alla fine tutto ciò mi porterà ad essere chi veramente voglio diventare.

Post scritto alle 23:30 il giorno 5 Ottobre.

domenica 27 settembre 2015

Luna Rossa

 Sono un po' stanca adesso. Ma felice. Svegliarsi alle quattro e venti di mattina per poter vedere un evento che avviene ogni 18 anni mi rende fiera. 
Appena suonata la sveglia sono scesa, emozionata per quello che speravo di vedere. E subito, con la mia sola compagnia e a intermittenza quella del gatto nero Mickey mi sono diretta in giardino.
L'atmosfera era surreale.
Potevi sentirlo il peso delle stelle. Si vedevano chiaramente. Era impressionante vedere un cielo così bello. Un cielo che non potevi smettere di osservare.
Ho pure visto una stella cadente, la prima di tutta la mia vita. È apparsa come per dire "ti vedo, esprimi un desiderio". 
E poi c'era lei, la Luna. E mentre la guardavo mi è tornata in mente la storia di Ciaula, che uscito dalla buia miniera in cui lavorava, l'ha scoperta per la prima volta. 
Era come la sua, grande e placida, incurante di tutti gli uomini, incurante della natura. 
Questa volta però aveva indossato un abito da sera. Era di colore rosso, ma non un rosso sgargiante, né un rosso cupo. Era il colore perfetto per una notte magica.
Ho anche provato l'antico trucco del pollice. Ovunque tu sia, riuscirai sempre a coprirla con il tuo primo dito. 
Mi è venuto in mente che forse è stato in una notte come questa che per Samanta Cristoforetti e Luca Palermitano è scoppiato l'amore per l'Universo. Sono sicura però che durante il loro anno all'estero, la vista del cielo di notte era diversa, così come lo è stata per me. Era una vista che ti fa pensare a quanto siamo piccoli e magari ti fa sentire anche un po' inutile, ma allo stesso tempo vivo e parte di un qualcosa più grande di te.
E poi ho pensato anche a Van Gogh, che dovrà essersi trovato di fronte a un simile spettacolo, in una notte come questa, magari nemmeno troppo lontano da dove ora abito, il giorno in cui, grazie al cielo, alla luna, al sole e alle stelle, ha deciso di dipingere uno dei miei quadri preferiti.


lunedì 21 settembre 2015

Een maand in Nederland. Un mese nei Paesi Bassi.

Una volta una persona mi disse:
" l'importante è essere vicini con la mente e con il cuore."
Queste parole sono state pronunciate durante il mio ultimo giorno in Italia da mio babbo.
È stato esattamente un mese fa. Solo un mese? A me sembra sia passata una vita, ma al tempo stesso un solo giorno. La mia vita qua procede, e tutte le novità stanno cedendo il passo alla routine. Ma è una routine diversa, nuova e per questo affascinante.
La bici, la lingua, il paesaggio di campagna pianeggiante, su cui spunta ogni tanto un mulino. Capre e pecore come animali domestici. Cervi che se ne stanno tranquilli nella foresta vicino casa. 
La cena alle 6:30, qualche volta anche alle 5:30, quando magari i miei amici italiani stanno facendo merenda. 
Tutto sta diventando parte di me e della mia nuova vita olandese
Perfino il pranzo con una fetta di vlai (torta alla crema) o con pane, burro e hageslag non mi sorprende più. 
È stato un mese fatto di scoperte,  di una cultura che credevo simile alla mia, ma che in realtà non lo è affatto. Le persone hanno una mente più aperta, ma sono anche molto più dirette. Credo che questo sia un pregio, ma è una cosa a cui ci si deve abituare, perché essere liberi di dire quello che si pensa, in ogni momento della giornata e quasi ovunque Tu sia non è molto comune in Italia. 
C'è più libertà qua, ma questo richiede anche più autonomia. La scuola, sebbene molto impegnativa ( e non mi riferisco alla lingua) è comunque organizzata in modo da non essere troppo pesante. E non posso che essere felice, perché i miei compagni sono molto entusiasti di avere una nuova persona in classe. E anche se devo ancora imparare a conoscerli e a farmi conoscere meglio, ho già incontrato persone che so mi mancheranno molto quando questa esperienza sarà finita. 
L'Italia mi manca,devo essere sincera, ma solo nelle piccole cose. Alcune, invece, non le rimpiango affatto. Sto imparando ad apprezzare tutto ciò che prima  davo per scontato. Mi manca la mia routine, la mia casa, l'essere svegliata la mattina dai miei pestiferi cani. Mi manca la mia mamma, perché si, come fa a non mancarmi? Mi mancano gli abbracci di mio babbo, e anche litigarci, ogni tanto. 
Ma tutte queste mancanze mi fanno pensare a quanto sia fortunata. Fortunata di esser potuta partire, fortunata di essere qua. Perché se fossi rimasta in Italia, tutte queste emozioni non avrei potuto provarle. 
Quasi tutte le persone della mia età che incontro qua mi dicono che loro non riuscirebbero a vivere un intero anno lontano da famiglia e amici, in un paese che non è il tuo e che parla una lingua completamente diversa. Mi sento dire: "sei molto coraggiosa".
E in fondo si,lo sono stata, ma penso che sia stata,più che una scelta di coraggio, una scelta di voler cambiare, crescere, maturare e di voler mettersi finalmente in gioco

P.S.: Oggi sono stata con la scuola ad Amsterdam e penso che non ci potesse essere nessun modo migliore di "festeggiare" il mio primo mese qua. Spero che i prossimi 10 mesi mi riservino avventure ancora più entusiasmanti.

lunedì 31 agosto 2015

Le montagne russe sono appena cominciate

Sono passati dieci giorni. Dieci giorni da quel volo per Amsterdam. E adesso sono qui che scrivo, stanca ma emozionata per domani. Domani comincia la scuola e non so bene cosa mi aspetta. Vedremo. Ad ora so solo che questi giorni  sono passati molto velocemente,tra alti e bassi, come era normale che fosse. Sto imparando molte cose e tante ancora ne dovrò imparare. Non tanto  sul posto in cui adesso vivo, quello lo scopro un po' di più ogni giorno. No. Sto imparando a conoscere me stessa e chi mi sta attorno. Inizio a capire a cosa serve il tempo. Inizio a comprendere la parola pazienza. Io, che di pazienza non ne ho mai avuta . Piano piano mi sto rendendo davvero conto che ci sono tanti modi di agire, che ci sono popoli diversi da noi, e all'interno di questi tante persone diverse, l'une dalle altre. Mi sto abituando all'idea che per dimostrare affetto a una persona non esistono solo gli abbracci. E che quello che per te può sembrare niente, per altri può essere tutto
Sono qui da dieci giorni e tra risate e pianti, stanchezza e eccitazione non posso far altro che riconoscere che l'amore cresce lentamente.
Che certi segni di affetto ti mancheranno è certo, ma si deve imparare a cercare l'amore in altri gesti. La pazienza della tua host family nel spiegarti una cosa in una lingua non comune a nessuna delle due parti. Il momento in cui ti svegli la mattina e ti accorgi che i tuoi fratelli ospitanti sebbene ormai in piedi da un po' di tempo ti hanno aspettato per fare colazione. Il perderti in bicicletta per queste strade a cui ancora non sei abituata e l'essere recuperata dal tuo fratellino olandese. 
Mi sto conoscendo piano piano e sto imparando ad osservare le differenze e ad accettarle per quello che sono. 
La nostalgia, di casa, della famiglia, degli amici, fa tutto parte del processo. Tutto ha uno scopo. Anche l'essere tristi, a volte, perché è l'unico modo che esiste per imparare ad essere felici.




giovedì 20 agosto 2015

It's time to go✈️

Un abbraccio. Un sorriso. 
I primi saluti. Fiumi di parole da pronunciare ma solo silenzi da ascoltare. 
Sono addii temporanei quelli che pronunciamo. Ai parenti, a chi ci è caro. A quegli amici che sono come fratelli e sorelle. A quelli che ti hanno vista crescere o a quelli con cui sei cresciuta insieme. Agli amici, invece, che sebbene non conosci da molto tempo,ti sei scelto. Hai detto "ehi quello potrebbe essere davvero uno in gamba". Sono gli amici che ti hanno supportato ma più che altro ti hanno sopportato. Sono quelli che sai che saranno lì per te, o almeno lo speri.
Abbracci. Sorrisi. Molte le lacrime. Tante le raccomandazioni da sentire.
Hai appena salutato i nonni. Un po' preoccupati, ma ormai abituati a vederti andare incontro al mondo. Felici e fieri, o almeno così ti sembrano, di come stai crescendo.
Abbracci carichi di affetto. Sorrisi che ti dicono "va e conquista il mondo".
Zio lo hai già salutato quando è ripartito per casa sua. Lontano dall'Italia. Quello che da più piccola vedevi andare in giro per il globo e quello che più di una volta ti ha fatto pensare  "si, quando sarò grande voglio vedere tanti posti come ha fatto lui". 
Ora sta a te partire però. Davvero.  Una carica di emozioni ti invade. Ansia e tranquillità. Tristezza e gioia. Paura e coraggio.
Ti senti pronta e non.
Hai ancora le ultime due persone da salutare. 
Piovono lacrime. Gli abbracci trapassano le ossa e arrivano dritti al cuore. Ancora uno. C'è tempo. Ma passa veloce. 
Sei sempre la loro bambina e lo sarei sempre. È grazie a loro se sei lì. È grazie a loro se adesso sei pronta. Pronta a partire. Ti senti invincibile, ma provi anche molta paura.
Sei pronta a lasciare tutto, per ricominciare e metterti alla prova. 
Perciò sorridi debolmente. Un ultimo saluto. È tempo di andare. 
Una lacrima. Questa volta è per te. Hai creduto in te stessa e adesso sei lì,proprio dove volevi essere, domani sarai in aeroporto. Destinazione Amsterdam. Convinta che partire sia stata la decisione migliore che tu abbia mai preso.

An hug. A smile. First greetings to  say. Flood of words to pronounce  but only silences to hear.
Are temporary farewells the ones we say. To relatives, to the ones you care about. To those friends that are like brothers and sisters for you. To those that have seen you grow up or those that grow up with you. To those friends you choice. They are the friends that supported you and most of all that stood you. They are the friends you know will be there for you. Or anyway you hope for that.
Hugs. Smiles. Lots of tears. Lots of recommendations to hear. You have just said goodbye to your grandparents. A little bit worried for you, but they've got used to see you go toward the world by now. Happy and proud of you, or however they seem to be like that, for the way you are growing up.
Hugs loaded with affection. Smiles that say "Go and take the world".
You have said goodbye to your uncle when he went back to Tenerife. Away from Italy.He was the one you have seen go travel the globe when you was just a child. The one that make you think " When I grow up, I will see a lot of places like he did."
But now it's your moment. You leave. Really. You're leaving.
An infinite number of emotions overwhelm you. Anxiety and serenity. Sadness and delight. Fear and bravery. You're ready and not. 
You still have to say goodbye to two person. 
Tears rain down. Hugs pierce the bones and move the hearts.
Another hug. There's time. But it passes quickly.
You're always their daughter and you'll be forever. Thanks to them you are there now. Thanks to them you are ready now. Ready to leave. You think to be invincible, but you feel lot of fear, too.
You are ready to leave everything, to start again, to test yourself. So you smile dimly. The last goodbye. It's time to go. 
A tear. This time it's for you. You have believed in yourself and you are there now, in the place you have wanted to be, tomorrow you'll be in the airport. Destination: Amsterdam. You are certain that to leave has been the best decision you ever made. 

giovedì 2 luglio 2015

It's all about the journey, not the destination

Cinquanta giorni. Il countdown è  finalmente arrivato a meno cinquanta. 
Manca così poco alla partenza. Sembra così vicina ma allo stesso tempo così lontana. 
Più ci penso e più credo che ciò che conterà davvero non sarà la meta. Non conterà il riuscire a vivere un intero anno lontano da casa, dai parenti, dagli amici e da tutto ciò che ti è familiare. Conterà solo quello che provi mentre vai. Mentre viaggi. Mentre quei dieci mesi trascorreranno. Perciò come sto facendo ormai da un paio di giorni nella mia amata Valle d'Aosta credo che dobbiamo solo metterci uno zaino in spalla e camminare, camminare, camminare.
Cercare di apprendere il più possibile dalla nostra esperienza all'estero. Correre, ballare, anche cadere, e rialzarsi avendo imparato qualcosa di nuovo. Qualcosa da portare dentro per sempre.
 

venerdì 19 giugno 2015

Ignore the risk and take the fall

Mancano ormai pochi giorni. 63 per l'esattezza. Tra 1512 ore sarò in una nuova casa, accolta da una famiglia che sarà anche un po' mia per un anno. A questo punto pensavo avrei provato più ansia ma, invece, sono tranquilla. Rilassata. Pronta, per quanto uno possa esserlo alla mia nuova grande avventura. Ho scelto il mio profilo. Conosco le materie che frequenterò. Ma non ho idea di come sia la scuola olandese. Forse meglio. Forse peggio. Sicuramente diversa
1230. Sono i chilometri che mi separeranno da casa. L'idea mi incuriosisce. Mi rende felice e triste allo stesso tempo. Come sarà stare un anno lontano da ciò che mi è familiare? Come sarà poi tornare? 
So che uno tornerà cambiato. Lo desidero. Spero di essere quella che ho sempre desiderato. Spero che parte dei miei sogni si avverino. 

giovedì 4 giugno 2015

Scelta delle materie

Una settimana fa circa mi ha contattato la tutor e dopo essersi presentata mi ha detto che mi è stata finalmente trovata la scuola! Sarò al quinto anno (su sei) del VWO, che corrisponde a un nostro classico o scientifico. Devo però scegliere le materie che voglio frequentare e che sono raggruppate in due profili: Alfa e Beta
Il primo consiste in latino, un lingua aggiuntiva come tedesco o francese, economia, cultura e social studies (storia, arte e geografia).
Il secondo invece come starete immaginando consiste nelle materie scientifiche: fisica, biologia, chimica e geografia.
Ah, quasi dimenticavo, inglese, olandese, matematica ed educazione fisica sono materie obbligatorie. 
Naturalmente sono indecisa in questa mia scelta (per chi mi conosce non è una novità) perché se da una parte forse fare materie scientifiche potrebbe somigliare più alla scuola che frequento in Italia, ovvero lo scientifico, dall'altra sono molto più interessata alle materie dell'Alfa. 
Irma, la tutor, mi ha detto che devo scegliere nei prossimi giorni, intanto però aspetto maggiori informazioni dalla famiglia ospitante. Ho infatti scoperto che nel mio stesso college ci sarà la loro nipote, con la quale parleranno per conoscere meglio le materie.
Vi terrò aggiornati sulla mia scelta!
Xo,
Federica.
Schema istruzione olandese. 

mercoledì 27 maggio 2015

Less than 100 days to the departure

Ciao a tutti,
È un paio di giorni che non scrivo e mi scuso, ma come sapete bene la fine della scuola si avvicina e i compiti, invece, aumentano. Per fortuna siamo alla fine perché il caldo e la stanchezza iniziano a farsi sentire... E chi ci vuole più andare a scuola? Comunque sia, tra 14 giorni sarà tutto finito, nel bene e nel male. Mi chiedo come sarà il prossimo anno, in una nuova scuola (purtroppo ancora non so come sarà strutturata), con nuovi compagni di classe e nuove abitudini. Chissà... Anyway, oggi ho telefonato la sede e mi hanno detto che al 90% la partenza nazionale sarà il 21 Agosto! Ho subito contattato la mia amica che partirà pure lei per il Canada e abbiamo concordato che non possiamo ancora crederci... Tra pochi mesi saremo in un altro Paese per vivere un anno in una nuova famiglia. Ora devo andare perché domani ho il compito di storia!
Vi terrò aggiornati,
Federica

giovedì 21 maggio 2015

How to pack your bags for a year

Bene, oggi ho fatto il cambio di stagione e per non perdere tempo ho deciso di mettere da parte i vestiti che sono intenzionata a portare con me in Olanda. Devo dire che sarà un bel problema, perché avrò a disposizione un totale di 27 kg e ho già riempito una grande scatola solo di maglioni e vestiti. Credo che dovrò fare un'ulteriore scelta prima di partire, ma comunque penso che mi limiterò per poi comprare quello che mi serve là! L'unico grande dilemma restano le scarpe e alcuni oggetti a cui sono affezionata, come libri e foto.  Mi munirò di sacchetti per il sottovuoto e di tanta tanta pazienza per chiudere la valigia. Vi farò sapere, ma sono ancora fiduciosa, magari riesco a infilare in valigia anche uno dei miei cani e quello sì, che sarebbe un gran successo!!

mercoledì 20 maggio 2015

Tra i cavalli della campagna del Limburgo

Okay, adesso abbandonerò un po' l'inglese e vi racconterò nella mia lingua natale della cittadina in cui andrò ad abitare. Sono molto contenta, perché, nonostante il posto si trovi abbastanza in mezzo al nulla, la mia famiglia ospitante possiede dei cavalli, che mi hanno detto potrò cavalcare quando voglio. La cosa bella è che starò in aperta campagna, ma la città è appena a 4 km da fare in... Bicicletta! È già, Mi aspetta l'utilizzo della bicicletta per andare a scuola e ovunque ma,a dirvela tutta, non vedo l'ora!
Il posto in cui andrò si trova nella provincia del Limburgo, a confine con Belgio e Germania... E vai di salsiccia e crauti. Ahahahah No dai, la mia famiglia mi ha già detto che mangiano diversi tipi di cucine: orientali, italiane, oltre che olandesi. Yeeah

Afs, Intercultura

I know very well Afs because I went with it in Australia for two months. I think it's very good because it gives you advice and also help you to understand the experience you are going to make with meetings and formative camps. It supposes to follow you step by step during your year abroad  with volunteers. I think I made the right decision to choose this association. Anyway I will tell you during my time abroad. 
To take part at it I did some aptitude tests,a language test, and I also filled in lot of forms. But at the end I'm here ready to go.

Hallo

Hallo (hello in Dutch) everyone,
My name is Federica and I'm going to post during my exchange year! I'm seventeen years old and yes, next year I will be in Netherlands! I won a scholarship for this experience so I'm blessed.
In the next posts I'll write of the association that I'm going with and what life will expect me.