Appena suonata la sveglia sono scesa, emozionata per quello che speravo di vedere. E subito, con la mia sola compagnia e a intermittenza quella del gatto nero Mickey mi sono diretta in giardino.
L'atmosfera era surreale.
Potevi sentirlo il peso delle stelle. Si vedevano chiaramente. Era impressionante vedere un cielo così bello. Un cielo che non potevi smettere di osservare.
Ho pure visto una stella cadente, la prima di tutta la mia vita. È apparsa come per dire "ti vedo, esprimi un desiderio".
E poi c'era lei, la Luna. E mentre la guardavo mi è tornata in mente la storia di Ciaula, che uscito dalla buia miniera in cui lavorava, l'ha scoperta per la prima volta.
Era come la sua, grande e placida, incurante di tutti gli uomini, incurante della natura.
Questa volta però aveva indossato un abito da sera. Era di colore rosso, ma non un rosso sgargiante, né un rosso cupo. Era il colore perfetto per una notte magica.
Ho anche provato l'antico trucco del pollice. Ovunque tu sia, riuscirai sempre a coprirla con il tuo primo dito.
Mi è venuto in mente che forse è stato in una notte come questa che per Samanta Cristoforetti e Luca Palermitano è scoppiato l'amore per l'Universo. Sono sicura però che durante il loro anno all'estero, la vista del cielo di notte era diversa, così come lo è stata per me. Era una vista che ti fa pensare a quanto siamo piccoli e magari ti fa sentire anche un po' inutile, ma allo stesso tempo vivo e parte di un qualcosa più grande di te.
E poi ho pensato anche a Van Gogh, che dovrà essersi trovato di fronte a un simile spettacolo, in una notte come questa, magari nemmeno troppo lontano da dove ora abito, il giorno in cui, grazie al cielo, alla luna, al sole e alle stelle, ha deciso di dipingere uno dei miei quadri preferiti.